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Channel: Nel nido
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L'ingresso nel nono mese

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Eh sì, ridendo e scherzando siamo arrivati alla fine, mancano solo una misera trentina di giorni all'arrivo di Carciofino (anzi, un po' meno ad essere precisi O.O). Generalmente, le persone che mi incontrano invece di chiedermi come sto me lo dicono direttamente: "Non sei cambiata per niente! Beh, a parte il futon arrotolato sotto al vestito" o "Oh, guarda come sei in forma! Si vede che ti senti benissimo!", "Sei stata proprio fortunata ad avere una gravidanza così, non ti puoi lamentare!"
In realtà mi fa abbastanza comodo che non mi chiedano dettagli perchè non so neanch'io esattamente come mi sento. Sicuramente:


STANCA - se fino a metà dell'ottavo mese facevo la galletta "io neanche me ne accorgo di essere incinta", adesso il peso della gravidanza mi è piombato addosso tutto in una volta, complice anche la mole di lavoro legata al trasloco. Stare in piedi a dare indicazioni ai vari artigiani che lavorano in casa nuova è una tortura, anche camminare e fare commissioni è meno piacevole del solito perchè la velocità di crociera è quella di un bradipo (non parliamo di come salgo le scale!). Avrei voglia solo di riposarmi e fare cose futili come chiacchierare, guardare film o leggere. Tutte cose per cui, ovviamente, non ho tempo e così arrivo a sera con piedi a cotechino, gambe gonfie e dure, caviglie non pervenute, panza pesante, reflusso e acidità di stomaco fuori controllo. Certe volte mi sembra impossibile che arriverò a riappropriarmi del mio corpo tra non tanto tempo!


STRANA - non riconosco più niente di quel che mi circonda. Certo non il mio corpo e non tanto per la pancia, quanto per la rivoluzione nel suo funzionamento: il mio stomaco, che prima macinava anche i sassi, ora è ridotto a un terzo della sua grandezza normale e non digerisce nulla, neanche col maalox; le mie caviglie un tempo sottili adesso hanno le stesse pieghe delle cosce dei neonati; quello che succede dentro la panza a livello di fitte, contrazioni, dolori simil mestruali è un mistero che non so decifrare e che sbircio con timore reverenziale, temendo ogni volta di scorgere i prodromi del parto.

Non riconosco la mia casa: il vecchio nido è un magazzino di casse e scatoloni e il nuovo è un appartamento vuoto, un po' misterioso e che mi fa quasi soggezione. Le nostre cose sono disseminate tra la casa in collina, gli scatoloni, il baule dell'auto, la valigia dell'ospedale e la casa di mamma pettirosso dove hanno chiesto asilo il mio bucato e il corredino del Carciofino.

E' diverso anche il mio rapporto con Mr Owl, soprattutto perchè tra le tante cose da fare e i miei impedimenti fisici è difficile trovare momenti d'intimità, intesa anche solo passare un paio d'ore abbracciati. Al momento il mio desiderio segreto è una serata di covo sul divano, in completo relax, (cosa resa impossibile dalla mia mole e dal reflusso che mi fa rigirare come una tarantolata). Il mio sogno inconfessabile sarebbe avere un po' di tempo da trascorrere insieme, tra il trasloco e la nascita, senza pensare a niente, magari in vacanza da qualche parte, magari in un paradiso tropicale via, giusto perché stiamo sognando, considerato che quest'estate i viaggi sono scarseggiati e il bel tempo pure.


SPAVENTATA - beh, innanzitutto dal parto. Anche se mi sono mossa per tempo, scegliendo l'unico ospedale della provincia che fa l'epidurale (e questo pensiero mi rassicura decisamente tanto) di fatto non sono mica così serena sul travaglio. Prova ne è che le ultime sere, davanti a una nausea insistente, ho googlato "sintomi di inizio travaglio" e leggendo nell'elenco "nausea, vomito e dissenteria" mi è venuto il panico da aereo.

Eppure questo è niente in confronto alla paura del post! Tanto per cominciare la paura del primo incontro con lui: non sono tanto sicura che mi piacerà, rugoso, livido, coperto di vernice caseosa e contratto dal pianto. E se il mio primo pensiero davanti a mio figlio fosse "Uhm, tanta fatica per 'sto coso qui?" E se non ci piacessimo? E se non provassi per lui quello smodato amore materno che dovrebbe scattare più o meno subito? E se allattare mi ripugnasse? E se dovessi guardare languida i fiocchi rosa delle mie compagne di camera e le loro culle piene di frappe e tutine frufru rosa confetto? L'idea che io e Carciofino potremmo non riuscire a trovare una certa intesa e complicità mi fa cadere nello sconforto.

E poi tanta, tanta paura per come gestiremo il nuovo menage familiare quando saremo in tre. Mi sembra tutto così enorme, così rivoluzionario, così impossibile da immaginare adesso che mi fa stare col fiato sospeso.

Veda un po' lei

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Avevo scelto quell'ospedale per la nascita di Carciofino da subito. L'enorme arcispedale del capoluogo non era stato nemmeno contemplato, nonostante la comodità (a 7' da casa: un sogno!): no epidurale? No grazie.
E così dalla morfologica in poi mi ero affidata a quella piccola ma modernissima struttura di provincia e pian piano mi ci ero affezionata: la posizione sonnacchiosa vicino al grande fiume, il verde e alla quiete che la circondano, un reparto moderno, luminoso, sale parto spaziali e super accessoriate, le dimensioni ridotte e più simili a una grande casa che a un ospedale, ostetriche che ti riconoscono e ricordano anche la tua cartella clinica. Avevo raccolto informazioni e opinioni, tutte positive sull'eccellenza di quel piccolo centro ostetrico, all'avanguardia per il parto indolore. Avevamo anche studiato la strada più rapida per arrivarci e il percorso migliore dal parcheggio al pronto soccorso - chiodo fisso di Mr Owl, visto che nel grande momento il trasporto sarà il suo compito ;)
Insomma, ero sicura della mia scelta e già mi sentivo a casa quando andavo là.

Finchè non siamo arrivati alla visita di presa in carico della gravidanza, che di solito è una formalità, un semplice "aprire la tua cartella" nell'ospedale prescelto.
Di solito.



Io ho avuto la fortuna di incontrare nuovamente la ginecologa della morfologica, che già non mi era piaciuta allora e ancora meno mi è piaciuta stavolta. Mentre ravana con l'ecografo per studiare la mia brava placenta, che da previa è diventata marginale laterale, lungi dal farle complimenti mi illustra con dovizia di dettagli tutti i rischi a cui si è più esposti quando la placenta è bassa. Mica robetta da principianti, eh? Ma una maggiore mortalità materna, necessità di ricorrere a interventi chirurgici d'urgenza quali, ad esempio, una bella isterectomia.
- C'è una procedura che in questi casi permette di salvare l'utero, ma deve essere fatta da un radiologo... che qui non abbiamo.

Tutto questo a una me allibita che ancora non ha capito come ci siamo arrivati, a parlare di procedure salvavita e rimozione di uteri. Cerco di farle capire la mia confusione mentale: fino a un attimo prima di sedermi sul lettino credevo che la mia placenta non avrebbe creato più problemi rispetto alle altre.

- Sotto i 2 cm il rischio è maggiore (non posso però quantificare meglio "maggiore" e "minore"). Sopra i 2 cm il rischio cala progressivamente.
- Ottimo. Io sono esattamente a 2 cm. Quindi?
- Quindi veda lei dove farsi seguire.
Ovvero: se in un ospedale superattrezzato, fornito di altri reparti quali neonatologia, rianimazione, quel cavolo di radiologo-santone che arresta le emorragie con la sola imposizione delle mani, tutta roba che che non vorresti mai prendere in considerazione ma che potrebbe salvarti la vita. Oppure se in un piccolo ospedale di primo livello, dove sì il reparto di ostetricia è blasonato, ma al di fuori di quello sembra improvvisamente esserci il nulla: hinc sunt leones, insomma.

Questo bel discorso mi piomba sulle spalle dopo aver aspettato dalle 9.00 alle 14.00 in sala d'attesa, in compagnia di altre impanzate stanche come me e, soprattutto, dei versi disumani di una povera partoriente che ha strillato per un'ora abbondante come se la stessero sgozzando O_o Insomma, non ero esattamente fresca e reattiva per affrontare brutte notizie.

E così tornata a casa ho fatto quel che mai si dovrebbe fare in queste situazioni, ovvero mi sono data alle ricerche su internet. Non c'è bisogno di raccontare il seguito, vero? Per fortuna interviene a sorpresa la mia ginecologa, che mi è piaciuta fin da subito per il suo equilibrio e le opinioni di un vecchio medico con buonsenso e testa sulle spalle. Per la prima volta mi chiama al cellulare (neanche sapevo di averglielo dato) e si becca il mio sfogo in diretta.
Dopo avermi rassicurata dicendo che quello a cui ho assistito è l'elenco completo di tutte le complicazioni possibili della letteratura ostetrica, nessuna esclusa, e che sì questi eventi nefasti possono verificarsi, ma a tutte le donne, non solo a quelle con placenta bassa, abbiamo deciso insieme, per stare tutti più tranquilli, di andare nel mega ospedale della provincia vicina: enorme, impersonale, con quei padiglioni vecchi e tristi che sono rimasti uguali negli ultimi trent'anni, ma anche attrezzato per ogni evenienza e dove sì, c'è anche l'epidurale ;) Speriamo il bene!

- 6 giorni...

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... alla data di scadenza mia e di panza. Sembra incredibile, vero? In effetti pare che Carciofino non abbia nessunissima intenzione di uscire. Contrazioni pochissime e collo dell'utero ancora di 3 cm! Insomma, la situazione non si è mossa da fine agosto, quando la mia ginecologa me l'aveva tirata aveva detto che non si sarebbe stupita se fosse nato in anticipo. Ecco, mi sa invece che qui andremo abbondantemente ad ottobre... per grande gioia delle mie caviglie, ormai di dimensioni elefantiache. D'altra parte non dovrei lamentarmi: Carciofino sta facendo solo quello che gli abbiamo chiesto, dopo tanti "stai buono finchè non traslochiamo", "aspetta che arrivi la cucina", "dammi il tempo di riposarmi un po'" non si può certo pretendere che adesso si metta a correre per non sforare una scadenza, no?
Visto però che ci sono casi di amiche che un giorno non avevano sintomi e il giorno dopo avevano il pargolo in mano (non che mi aspetti una fortuna del genere, beninteso) ecco un punto della situazione a una settimana dal presunto parto.

Sintomi: zero. Come dicevo, qua non si muove proprio niente. Mi piace pensare che la diminuita acidità di stomaco sia dovuta al fatto che Carciofino pian piano stia scendendo, ma la verità è che la pancia è ancora altissima. In compenso piedi e caviglie sono diventati monumentali, tanto che assomiglio pericolosamente alla mia bisnonna Gigia O.O Onestamente, non credevo si potesse arrivare a un tale livello di gonfiore! Ah, nel frattempo è comparsa anche una certa insonnia gravidica che mi tiene sveglia dalle 3 alle 5 di notte O_o Dicono che sia un meccanismo con cui il corpo si allena ai ritmi dell'allattamento, ma dico io, si è mai sentita idiozia più grande? Lasciatemi dormire questi ultimi giorni perbacco!!
In compenso posso ormai gridare al mondo che il mio ombelico non è uscito :D Ridete pure, ma mi chiedevo che ne sarebbe stato di lui fin dall'inizio e averlo ancora lì al suo posto è una piccola soddisfazione.

Placenta: dieci e lode. Ieri alla visita di presa in carico di gravidanza nel nuovo ospedale mi hanno visitato di nuovo e... sorpresa! E' salita a 4cm! Ovviamente è una bella notizia e tutti ringraziamo ed esultiamo perchè più alta è, meno rischi ci sono per me. Eppure faccio fatica a pensare che in meno di due settimane si sia alzata del doppio di quanto aveva fatto negli ultimi mesi e la mia opinione nei confronti della ginecologa del piccolo ospedale moderno è ulteriormente scaduta. In ogni caso, andremo comunque nell'ospedale vecchio ma gigante, fornito di tutti quei bei reparti collaterali che nessuno vorrebbe mai sperimentate ma che ti rassicurano parecchio.

Commenti da estranei: a profusione. Il pancione è una calamita incredibile per gli sconosciuti: ormai sono così abituata ad essere abbordata dai passanti che credo mi sentirò molto ignorata, una volta che Carciofino sarà nato. Si va dal "Ah allora trombano anche gli italiani! Sembrava che lo facessero solo gli immigrati!" del maniaco alla cassa del ristorante, alla vecchietta che soppesa la panza masticando pensosamente la dentiera e poi sentenzia seria "E' un maschio!". Ho scoperto, a proposito, che indovinare il sesso dell'inquilino dalla forma della pancia è una specie di hobby per le donne di una certa età: in sala d'aspetto, per strada, a volte anche dalla finestra mentre passi, tutte vogliono dire la loro. E guai a confermare/ smentire la previsione tirando in ballo le ecografie! Ti guarderanno malissimo, come se avessi osato mescolare sacro e profano. Carciofino, a saperlo ci saremmo risparmiati un bel po' di soldi in visite! ;)

Istinto materno: ci stiamo lavorando. Ho la vaga impressione che Mr Owl sia già a buon punto, al contrario di me. Lui che aveva sempre considerato i neonati dei mostriciattoli, adesso li vede tutti belli e se li pastrugnerebbe volentieri... beh almeno finchè non si mettono a piangere! Io invece continuo a guardarli con occhio obiettivo... ovvero a considerarli dei mostriciattoli. Sono determinata comunque a non abbattermi se il mio istinto materno ci mette un po' ad ingranare: vi prego, ricordatemi questo saggio proposito nel caso dovessi dimenticarlo e sentirmi in colpa se non guardo Carciofino con occhietti a cuore fin dai primi giorni!

Voglia matta di conoscerlo: con moderazione. Pare che le mie compagne di corso pre parto muoiano dalla curiosità di incontrare gli inquilini delle loro pance. Beh, io no ^^' Non so se sia più per il timore di quello che salterà fuori (è una sorta di primo appuntamento al buio, con la differenza che non puoi dire "no grazie, avanti il prossimo") o per la paura di tutto quello che inizierà da quel momento in poi. Confesso anche che, per quanto non mi sia mai curata molto dell'aspetto fisico, ultimamente mi è venuto il vago terrore che assomigli ai parenti di Mr Owl, in particolare ai suoceri gufi O_o

Comunicazione verbale col feto: gravemente insufficiente. Insomma, sono proprio l'unica sulla faccia della terra che si sente totalmente ridicola a parlare a una pancia?? Le secchione a quest'epoca leggono già da parecchi mesi al pancione, io mi devo forzare per cantare per lui la stessa ninna nanna che ripeto dalle prime settimane, ma il fatto che non abbia ancora imparato le parole la dice lunga su quanto mi sia applicata ^^' Però sono curiosa di vedere se, una volta uscito, la riconoscerà :)

Preparazione pratica al grande evento: inclassificabile. Dicono che dovresti trascorrere l'ultimo mese di gravidanza in totale relax, cucinando lifferie da congelare per i "tempi difficili" (come se stesse per scoppiare una carestia biblica), coccolare la pancia e dormire a sazietà. Io ho passato l'ultimo mese a rodermi il fegato per colpa delle beghe della famiglia Gufi, a organizzare una ristrutturazione e un trasloco lampo. Praticamente, se è vero che il bimbo in pancia sente gli umori esterni e reagisce di conseguenza, dobbiamo prepararci alla nascita di una robetta a metà tra Smaug sputafuoco e Attila O.O
Al momento siamo messi più o meno così: la cameretta c'è ma è più un guardaroba per noi che una nursery. Il trio è montato ma nella culla manca ancora il materasso, per non parlare delle lenzuola. I vestitini sono lavati, stirati e riposti con ordine... a casa di mamma Pettirosso, perchè vorremmo trasferirli quando il trasloco sarà definitivamente completato (cioè mai). Il fasciatoio manca perchè doveva essere il regalo di zia Pettirosso... peccato che non abbia ancora avuto tempo di darle marca e modello di quelli che mi piacciono. Il freezer è miseramente vuoto, ma almeno è montato e funzionante nella nuova cucina - anche lei a uno stadio di montaggio molto primordiale: grazie IKEA! >(
La valigia è pronta in compenso :)


Tutte partoriscono tranne te

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Sapevo che poteva succedere, avevo sentito dire che si tratta di una situazione frustrante, ma come al solito non pensi mai che possa succedere a te ;) Non chiedetemi perchè, ma ero convinta che il Carciofino sarebbe arrivato in anticipo: sarà che col trasloco sapevo che mi sarei affaticata molto, sarà che a fine agosto ero allo stesso punto di adesso (anzi forse avevo contrazioni più spesso), sarà che tutte sperano di liberarsi della zavorra al più presto!
Invece il 29 settembre, la nostra data di scadenza, è passato e indovinate? Siamo ancora qui, incintissimi e senza vedere luce in fondo al tunnel ^^' Alla visita di termine gravidanza ieri mi hanno controllata senza troppa convinzione: nessun sintomo, pochissime contrazioni, nessuna perditina vogliono dire che è tutto fermo; Carciofino ha puntato lo zoccolo come un ciuchino e manifesta il suo disappunto all'idea di uscire guardandosi bene dall'avvicinarsi alla via d'uscita.

La settimana scorsa la luna è cambiata ma a noi non ha fatto un baffo. Mentre l'ospedale si riempiva di gestanti che hanno anticipato (tanto che una mia compagna di corso pre parto è stata spostata in ginecologia perchè non c'erano più letti in ostetricia) noi dormivamo beati, indifferenti ai movimenti di stelle e pianeti.
Ormai quasi tutte le mie compagne di corso pre parto, oltre alle amiche "colleghe di panza", hanno sfornato, anche quelle che avevano scadenza a inizio ottobre. Si moltiplicano le telefonate e i messaggi che chiedono impazienti un aggiornamento: "Allora?"
Allora niente, noi siamo ancora qui fermi. Lo so che non è una gara di velocità, ma evitare di essere doppiati dalle partorienti di novembre sarebbe un certo sollievo.
Anche perchè lo spettro dell'induzione si avvicina minaccioso: se entro una settimana il carciofo non si decide, si definirà il ricovero O_o La prossima scadenza è quindi il 7 ottobre, data della prossima visita nonchè compleanno di Mr Owl ;)
Ora Carciofino, so che ti piacerebbe fare una sorpresa al neo papà e strillargli "tanti auguri", ho sospettato fin dall'inizio che questo fosse il tuo obiettivo. Ti confesso però che lui non sarebbe così contento del regalo: già nella sua famiglia numerosa in tanti si dimenticano del suo compleanno, se poi tu nascessi proprio quel giorno chi se lo filerebbe più, povero Owl?

Per non parlare del fatto che, dopo il termine, ogni giorno che passa il neonato mette su ciccia con rapidità impressionante. Io che ero così soddisfatta delle ridotte dimensioni del piccoletto adesso inizio a tremare. Insomma, far uscire un carciofo va ancora bene, un melone poi NO! E tutti quei bei vestitini taglia 1 mese che abbiamo scelto per te che fine faranno? No Carciofino, mi spiace ma io mi ero tarata per 3 kg, oltre non vorrei proprio andare.

Ecco quindi che ho messo in pratica un piano di sfratto:
- Doping pesante di apermus, un medicinale omeopatico che dovrebbe favorire la dilatazione e l'ammorbidimento del collo dell'utero. Già lo prendevo dalla 32° settimana, ma erano più le volte che lo dimenticavo ^^' Adesso invece non salto un appuntamento con la fialetta e, per sicurezza, ho aumentato la dose (sempre comunque sotto controllo medico, non preoccupatevi ;))
- Un'ora al giorno di passeggiata, nonostante i piedi a cotechino, il fiatone, la pancia pesante come un sacco di sassi e l'abbigliamento assolutamente inadatto - che ormai quei 4/5 vestiti che alterno da mesi (gli unici che mi entrano ancora) gridano pietà ^^'
- Digitopressione. Ho letto su internet che premere un punto 4 dita sopra il malleolo interno della caviglia favorisce il travaglio. O erano 5 dita? Beh, non fa tanta differenza dal momento che anche trovare il malleolo tra i ristagni d'acqua delle caviglie è un'impresa ardua O_o

Che dite, ce la faranno i nostri eroi?


Aggiornamento del 1 ottobre
Incredible ma vero, qualcosa si sta muovendo!
Stamattina alle 11 mi si sono rotte le acque: all'inizio non avevo capito bene se si trattasse di quello o di un inizio di incontinenza ma adesso non ci sono dubbi visto che perdo clmr un idrante ^^'
Al momento siamo ricoverati in ospedale in attesa che parta il travaglio visto che va bene tutto, ma noi continuiamo a procedere con calma: sacco rotto sì ma per il resto tutto tace e di contrazioni neanche l'ombra.
Io comunque ne ho già abbastanza di stare in ospedale, Carciofino vedi tu! ;)

2 ottobre 2014

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Eccomi, eccoci :)

L'occasione richiede un annuncio ufficiale, quindi ecco a voi un po' di numeri: il piccolo Alessandro è nato il 2 ottobre alle 6.15 del mattino, era lungo 51 cm e pesava 3,3 kg - alla faccia del micro neonato che avevano stimato!
Purtroppo il parto non è stato un'esperienza positiva: abbiamo dovuto fare un cesareo d'urgenza a causa di un'emorragia, dovuta probabilmente a un dotto della mia famosa placenta bassa che era previo e che non si vedeva dalle eco. Un giorno vi racconterò meglio... o magari sopravvivete anche senza i dettagli splatter ^^'
In ogni caso stiamo entrambi bene e siamo già stati dimessi dall'ospedale, dopo 48 h di degenza, che qui c'è carenza di fondi e di posti letto, quindi ti fanno sciollare rapidamente anche dopo un intervento ;)

Beh, ecco, ad essere sinceri dire che stiamo proprio bene bene bene sarebbe un'ipocrisia: il primo impatto con un neonato è sconvolgente sotto tutti i punti di vista, psicologico (abbiamo definitivamente perso Mr Owl e la neo nonna Pettirosso ;)), fisico e logistico.
Quindi, se volete sapere come sto (uhhh come non sopporto chi chiede a una neo mamma se è felice, oppure cosa ne pensa della maternità: sto cercando di sopravvivere, giorno dopo giorno, pensi che abbia tempo di filosofeggiare?) la risposta comunque potrebbe essere "sottosopra".
Perchè sapevo che i primi tempi sono tosti, ero preparata ed ero preparata anche all'idea che non si sia mai preparati abbastanza per queste rivoluzioni ;) Infatti è proprio così.

Soffro la stanchezza, non solo per mancanza di sonno ma anche per l'impossibilità di interrompere questo lavoro continuo e faticoso che dura giorno e notte. Soffro la frustrazione di vedere come quella che ti sembrava la soluzione a un problema il giorno dopo non funziona già più. Ma soprattutto soffro l'insicurezza cronica di chi si trova a maneggiare un oggetto molto sofisticato senza istruzioni, brancola nel buio e deve trovare soluzioni andando per tentativi. Ho paura di sbagliare, di non capire segnali importanti, di dargli già pessime abitudini. A volte vorrei avere una brava tata a cui delegare tutto, oppure una guida che mi segua 24/24h dicendomi per filo e per segno cosa fare. Oh, che sogno sarebbe!
E invece rimani con le tue mille domande e una manciata di risposte (rigorosamente in contraddizione tra loro) che puoi reperire da internet, libri, esperti e profani.

Poi ci sono i momenti (ancora rari in verità quando un neonato ha solo qualche giorno) in cui lui è sveglio ma non piange e ti guarda con quegli occhi ancora un po' miopi ma che indubbiamente stanno cercando di mettere a fuoco proprio te, momenti in cui ti riserva una serie di faccine buffe degne di un mimo professionista e ti rendi conto che, chissà come e quando, quel piccolo alieno a cui ti approcci con grande stupore e un po' di timore è già riuscito a farti un po' innamorare.

Tre settimane

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Tre settimane dovrebbero essere un lasso di tempo ragionevole per iniziare a fare un bilancio sul tuo rapporto col neonato. Secondo Lucy è addirittura un primo giro di boa, un momento in cui inizi a vedere la luce in fondo al tunnel. Beh, si vede che noi siamo un po' tardoni, tutti quanti, perchè di luce non se ne vede mezza Carciofino! ;)

A 3 settimane i tuoi pianti sono ancora indecifrabili come messaggi alieni. Ogni tanto ci sembra di capire qualcosa ma generalmente le nostre interpretazioni sono smentite in fretta.

A 3 settimane sul calar della sera mi prende lo sconforto al pensiero che potremmo essere davanti a una lunga notte di coliche oppure a una delle rare notti di sonno dignitoso, ma che non c'è nulla che possa fare per influenzare l'arrivo di una o dell'altra. Certo è solo che da mezzanotte in poi saremo io e te, perchè papà il mattino dopo andrà a lavorare, beato lui.

A 3 settimane si fanno lunghe passeggiate notturne nel corridoio di casa e, visto che non sono ancora diventata insensibile alle tue grida, arrivo a cullarti con i denti stretti e le lacrime agli occhi, desiderando di tornare indietro e farmi una bella doccia fredda quel giorno di inizio gennaio in Kenya (che sembra un'era geologica fa) e pensando che forse io e Owl siamo stati avventati quando abbiamo deciso di ingrandire la famiglia.

A 3 settimane il mio contatto principale con l'esterno è whatsapp. Per quanto mi faccia sentire sfigata, il cellulare è una propaggine del mio braccio. D'altra parte è un gran conforto messaggiare alle 4 di notte con le compagne del corso pre parto, sapendo che c'è sempre qualcuna sveglia ad allattare, confusa, stanca e un po' depressa proprio come te.

A 3 settimane invito chiunque a trovarci perché la compagnia mi fa stare meglio e ho sete di vedere e parlare con la gente. Però inizio ad essere un po' stanca di sentirmi dire "come ti trovo bene", "non sembra neanche che tu abbia partorito", "come sei in forma", "ma hai già perso tutti i chili?" ecc. Come se tutti dovessero sapere meglio di me come sto o come dovrei sentirmi. Come se sorridere, scherzare e sdrammatizzare non potessero convivere con un'enorme stanchezza e una profonda insicurezza da neogenitore.

A 3 settimane mi sembra di essere lontana anni luce dalla me stessa che progettava di avere due figli almeno, perchè un figlio unico no, non è la scelta migliore. Adesso mi sembra assolutamente impossibile poter sopravvivere a un figlio, figuriamoci due.

A 3 settimane se vedo bambini di un anno o più piango come una vite tagliata e spero ardentemente che tu cresca in fretta e la nuova routine familiare diventi presto meno faticosa.

Allo stesso tempo, a tre settimane sei già cambiato e il tuo viso a volte ha espressioni da bimbo grande. Quando succede inizio a sognare di passeggiate insieme, favole della buona notte, giornate in campagna e serate a guardare le stelle, e ricomincio a piangere, ma stavolta di desiderio e di speranza.

Goditi questo periodo...

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... Perché, anche se non te ne rendi conto ora, è il più bello. I figli dopo... oh non hai idea!

Non discuto sul fatto che questa frase, che mi sono sentita ripetere in media una volta al giorno da quando il Carciofino è nato, sia vera, ma se la sento un'altra volta mi affogo nella vaschetta del bagnetto!

Chi l'avrebbe mai detto?

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Che allattare non mi avrebbe disgustato, come temevo, e che attaccare il Carciofino al seno per la prima volta sarebbe stato così semplice, naturale e addirittura piacevole (poi quando arrivano i ritmi massacranti e le ragadi è tutta un'altra storia, eh!) O addirittura che smettere di allattare al seno mi sarebbe dispiaciuto e avrei rimandato l'inizio della terapia giorno dopo giorno, senza decidermi ad affrontare "l'ultima poppata".


Che mi sarei innamorata dei suoi piedini... anzi, piedoni! Io che odio tutti piedi in generale e non capivo perchè le madri si perdessero in mille sbaciucchiamenti a ogni passaggio sul fasciatoio... Adesso non sono molto diversa. Anzi, li fotografo anche, come ogni piccola parte del suo corpo che cresce a rapidità impressionante.



Che mi sarei lasciata coinvolgere nel gioco "di che colore sarà?" riferito a carnagione, capelli ma soprattutto occhi (che fino a sei mesi possono cambiare colore) A sorpresa, ho scoperto che il colore degli occhi è un tormentone gettonatissimo: Verdi come il papà? Nocciola come la mamma? Blu come il nonno? Neri come l'animatore di Malindi? Tutti vogliono sapere.
Io che me ne strafregavo dei dettagli estetici (basta che dorma!!) e che i primi giorni a chi chiedeva rispondevo con un sospiro "Azzurri come TUTTI i lattanti!" adesso sto al gioco e mi trovo non tanto ad avere preferenze, ma a chiedermi davvero come saranno i suoi occhi, i capelli e tutto il suo aspetto.


Che al primo sorriso, un sorriso vero, intenzionale e non inconsapevole (o così almeno mi piace pensare ;)) mi sarei squagliata come una groupie che si fa fotografare col suo idolo e sarei scoppiata in lacrime come una fontana. E che da allora mi sarei fatta in quattro nel tentativo di farlo sorridere ancora, ancora e ancora, perché quel piccolo gesto è il primo contatto tra di noi, il primo segno che ci sono, che per lui esisto e che riesco a dargli piacere.

Che un essere così piccolo e ancora chiuso nel suo mondo imperscrutabile fosse capace di guardarti all'improvviso con tanta intensità, uno sguardo che toglie il fiato, uno sguardo "da innamorato" come ha detto Mr Owl. E che per me sarebbe stato un brivido, quasi come se Jude Law in persona mi avesse fissato così ;)

Che a venti giorni dal parto sarei riuscita a rientrare in un paio di jeans normali, non premaman, e che dopo un mese sarei tornata del mio peso pre gravidanza :) Non che fossero tra i miei obiettivi principali, ma è sempre piacevole sentirsi in forma e riconoscere se stesse, quelle di sempre, quando ci si guarda allo specchio!

Dall'ortodossia all'eresia - ovvero il cappello da asino

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C'era una volta un'impanzata che divorava tutto quello che le capitava a tiro sui neonati: libri di puericoltura, articoli su internet, esperienza degli altri genitori. Così facendo si costruiva un'idea abbastanza precisa di come avrebbe voluto crescere il suo neonato: che ritmi dargli, cosa e quando concedere per abituarlo gradualmente alle regole di casa. In particolare ero stata conquistata da Tracy Hogg, dal suo stile così rassicurante da tata inglese e dal suo approccio equilibrato, una rarità tra i tanti estremisti del campo. Ci tenevo a iniziare subito con un modello di comportamento per non confondere il nuovo arrivato e fargli capire subito come funzionava il mondo-nido. E così avevo deciso che non avrei sposato la tesi dell'allattamento a richiesta "spinto", che il lettone sarebbe stato off limits, che avrei cercato di stabilire il prima possibile una routine per rassicurare lui e noi, che avrei usato il marsupio al posto della fascia ma solo in caso di bisogno, cercando di preferire la carrozzina, che non l'avrei abituato ad addormentarsi in braccio o col dondolio della culla altrimenti ne avrebbe sempre avuto bisogno, che il ciuccio uhm vediamo e comunque mai per "tapparti la bocca" e tante altre scelte educative sagge che mi facevano già sentire una brava mamma.

C'era dopo qualche giorno la stessa persona, senza più panza ma con un neonato urlante in braccio, che aveva magicamente battuto ogni record di demolizione di regole: si mangia ogni quattro ore ma anche ogni due se urli come un indemoniato, si dorme nella carrozzina ma si finisce nel lettone se proprio non c'è verso di calmarti, si sta così spesso in braccio che ormai hai messo radici nel mio gomito sinistro, ci si diletta in maratone in marsupio in corridoio quando ti trasformi in una scimmia urlatrice, ti si addormenta in qualsiasi modo demonizzato dalla puericultura: dondolare la carrozzina, cullarti in braccio e sfondarti di latte sono i più soft, il ciuccio-salvavita sì sì sì, soprattutto da usare come tappo mentre cerco di localizzare il pulsante "off" del tuo audio, ancora non pervenuto.

Devo essere la seguace più deludente di Tracy Hogg.
Spero ardentemente che sia vero quello che dicono le ostetriche, che i neonati così piccoli "non prendono vizi" altrimenti mi conviene prepararmi ad avere il figlio più viziato del mondo!

L'amore ai tempi delle coliche

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È un periodo duro questo secondo mese del Carciofino, forse ve ne sarete accorti dalla mia latitanza. Pensavo che col tempo la situazione potesse solo migliorare e invece no. In questo secondo mese di vita abbiamo provato diversi latti in polvere, con risultati che preferisco non stare a raccontare, ci è stato diagnosticato il reflusso e soprattutto abbiamo scoperto le coliche, quelle VERE.
Quelle che fanno paura e lasciano tutti senza energie alla fine, noi e lui. Quelle che sembra non debbano finire mai, che lo trasformano in un posseduto, completamente sfigurato: gonfio in viso per il pianto, paonazzo, gli occhi rossi di lacrime e la bocca così spalancata da occupare tutto il viso, una voragine che non riesci a placare. Per non parlare delle grida, strazianti. Ok, dicono che le coliche sono "normali" e che i bimbi non ne risentono ma sinceramente fatico a credere che non possa avere un peso sullo sviluppo di un esserino così piccolo e indifeso il fatto di passare la prima parte della sua vuita urlando di dolore.
Su di noi certo di effetti ne ha. Ho letto che le coliche sono capaci di mettere in crisi anche le persone più sicure di sè e dotate di sangue freddo. Figuriamoci le altre ;)

Per fortuna ci sono anche le nostre "chiacchiere sul fasciatoio", il più bel raggio di sole nelle nostre giornate: lui che ride, sgambetta e prova a imitarmi mentre gli parlo, facendo lingue, boccacce e facce buffe. Per non parlare di quel "Aaooo" convinto che mi fa sciogliere :) non avrei mai immaginato che un essere così inconsapevole e limitato nella comunicazione potesse esprimere tanta dolcezza: quando socchiude gli occhi, si stringe nelle spalle e sorridendo pronuncia quella parolina con tenerezza disarmante mi sembra quasi che sia lui a coccolare me. Una dichiarazione d'amore non si potrebbe far meglio.

A proposito sì, sono entrata nel club delle mamme rimbambite per i figli ^^'

Il nostro Natale in tre

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In TRE, capite? Vi sembra possibile? A me no, ancora stento a crederci :)
In verità le prime settimane di vita del Carciofino il Natale sembrava una chimera, un miraggio, come se l'ingresso nei fatidici tre mesi potesse portare cambiamenti rivoluzionari. Ovviamente non è così, tant'è che ieri sera abbiamo dato il meglio della performance coliche con, nell'ordine: dose base di antispastico, sondino rettale, tisana "benessere pancino", ulteriori gocce di antispastico, infine vari chilometri di corridoio a pancia in giù sbavando sul braccio di Mr Owl. Naturale che l'idea della tradizionale cena della Vigilia con parenti facesse tremare Mamma Pettirosso! E invece siamo non solo sopravvissuti ma ce la siamo anche goduti! :)
Non osavo nemmeno sperare che potesse filare così liscio: una vera magia di Natale :)


Tutto sommato il fatto che Mamma Pettirosso non abbia ancora imparato a usare la macchina fotografica del suo iphone nuovo fiammante (nostro regalo da lei molto atteso perchè così potrà mostrare a tutti le foto del suo Carciofino ^^') ha qualche lato positivo: tante immagini sfuocate che posso pubblicare qui :D


Non che sia filato proprio tutto liscissimo eh? I pianti ci sono stati ma non erano crisi inconsolabili e non ce ne siamo quasi accorti grazie a qualche braccio in più disposto a datci il cambio ;) in primis Santa Nonna ; D


Ciliegina sulla torta, ieri finalmente è nevicato! Appena un po' ma abbastanza da permettermi di fare con Carciofino la prima "walk in the winter wonderland"<3

Quattro mesi

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Eccome se crescono!
Ora Carciofino sta discretamente dritto sulla schiena, prova ad alzarsi in ginocchio quando è a pancia in giù, scalcia come un ciuchino e ama attaccarsi ai capelli come Tarzan alle liane.
A quattro mesi siamo arrivati a 67 cm per 7 kg signori e signore, per la gioia della mia schiena O_o
Se a qualcuno passasse per la testa di stupirsi ci penso io a svelarvi l'arcano: il "piccoletto" si sbafa biberon da 180 gr alla goccia, senza tirare fiato e ovviamente non ci pensa neanche a saltare uno dei sei pasti giornalieri. Non pago, ieri ha dimostrato di apprezzare il primo omogeneizzato alla frutta di cui, a differenza delle migliori leggende metropolitane, non una sola goccia è stata sprecata in sputacchiamenti vari: no no, lui l'ha slurpato tutto lasciandosi andare a tutto il repertorio di gridolini di soddisfazione.
Insomma, mi sa che ho creato un mostro, un incrocio tra un lavandino senza tappo e un labrador! Chissà da chi avrà preso cotale sano e robusto appetito? ^^'

Ma il tempo passa non solo per lui... Il motivo per cui ho il tempo di scrivere un post completo, con tanto di foto allegata, è che sono tornata al lavoro!! Non so come sia possibile, a ottobre febbraio mi sembrava lontano come un'altra galassia e invece sono già qui in scrivania. Sono riuscita a concordare con Capo di tornare solo due volte la settimana fino a maggio, poi tre volte fino all'estate. All'autunno penserò poi: al momento anche quello mi sembra lontano come un'altra galassia ;)
La verità? Stamattina ero in ansia all'idea che Mamma Pettirosso e Carciofino dovessero sbrigarsela da soli per 7 ore ma dopo la prima ora in ufficio mi sono goduta ogni singolo attimo di silenzio, quiete, mani libere, mente sgombra, schiena e braccia rilassate. Quando sono uscita da casa, il porcellino ancora addormentato nella sua culla, nel pieno del sonno beato a pugnetti in su dei neonati, avrei avuto voglia di svegliarlo ma ovviamente non l'ho fatto e sono uscita nella tormenta di neve senza nessun rimpianto o senso di colpa. Tanto lo sapete già, sono una mamma degenere ;)

Prime volte

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E' stato un mese denso di cambiamenti marzo, di novità che seppur insignificanti, per noi nel nido sono state un po' pietre miliari.

Per la prima non avevo dubbi che il Carciofino si sarebbe comportato egregiamente: la prima pappa. Qualcosa mi diceva che non avrebbe creato particolari problemi, sarà quella voracità da labrador, la facilità con cui da sempre succhia qualsiasi cosa (seno, biberon, ciuccio o la spalla del primo che capita) o più semplicemente la genetica che mi suggeriva come fosse altamente improbabile che due locuste originassero un essere inappetente. Fatto sta che il passaggio dal biberon al cucchiaino (come a suo tempo quello dal seno al biberon) è avvenuto con una facilità e naturalezza tali da far pensare che non sia proprio possibile che possa andare altrimenti.
Da allora abbiamo spazzolato frutti di ogni tipo, yogurt, pappa con e senza carne e farine varie, ma il copione è sempre lo stesso: si finisce tutto e si fa anche la "scarpetta" raschiando il fondo del pentolino :) Gli sputacchi in giro per la cucina di cui parlano le leggende metropolitane qui sono sconosciuti, come se il Carciofino non ci pensasse nemmeno di sprecare una sola goccia di preziosa, buonissima pappa :) Questo nonostante la sua scarsissima mamma gli prepari una sbobba piena di grumi. Ah Carciofino, che soddisfazioni che mi dai! ;)

Il secondo grande cambiamento mi preoccupava un po' di più. Anzi, possiamo dire tranquillamente che me la facevo sotto alla sola idea di spostarlo dalla sua amata culla al lettino. Quel lettino da grandi, alto, enorme, con le sponde perché i bimbi non possano cadere - precauzioni che appaiono buffe quando hai tra le braccia un fagotto che non sta seduto né sa ancora girarsi di lato!
Considerato il feeling immediato che il Carciofino ha avuto con la culla


E sapendo fin troppo bene quanto è sacro il riposo notturno, avevo sempre nicchiato, lo ammetto. Già nelle notti deliranti per le coliche, quando andavo su e giù dal corridoio provandole tutte, comprese le corse con la carrozzina, mi chiedevo come avrei mai fatto a farlo dormire in un letto vero senza ruote. Mi pareva assolutamente impossibile (esattamente come ora mi sembra impossibile che venga un giorno in cui il Carciofino saprà parlare e camminare ;)) E quindi aspettavo, procrastinavo, rimandavo: confesso che solo l'idea mi faceva venire la tremarella!
La sera del primo tentativo mi ero preparata con cura (cosa notevole, per me che raramente rifaccio il letto matrimoniale ^^'): avevo fatto il letto con amore, avevo legato bene i paracolpi, stirato le lenzuola (!!), messo il fido doudou a portata di manina, pur sapendo ce il Carciofino non ne ha bisogno per addormentarsi. Avevo preparato il grande evento da una settimana, facendo scivolare la carrozzina ogni sera più avanti nella cameretta, qualche passo più lontano dalla nostra camera e più vicino al lettino. Eppure all'arrivo del momento della verità tremavo: quando è caduto addormentato tra le braccia e ho fatto per adagiarlo nel nuovo lettino anziché nella culla avevo il cuore in gola, ho temuto che il battito potesse svegliarlo.
Infatti... Quando volta il musino per cercare il fianco della carrozzina prevedo in un flash quel che succederà: il Carciofino si allunga, senza riuscire a trovare una parete confortante da toccare, si gira, si arrotola nelle coperte, io cerco di raddrizzarlo annaspando nel buio ma lui continua, ruota come l'ago di una bussola, confuso e innervosito, finchè non si incastra tra le sponde e scoppia in lacrime. Uhm... primo esperimento fallito miseramente :/
Il giorno successivo parto battagliera e la cameretta alla fine del mio piano d'azione sembra un campo di battaglia


Le lenzuola sono tutte stropicciate e così rimangono, i paracolpi vengono smontati e rimontati alla bell'e meglio con due enormi cuscini come imbottitura, ogni centimetro vuoto del lettino viene riempito, tanto che il risultato è abbastanza inquietante...


Eppure a lui piace! E come si dice? Se piace a lui... buona notte a tutti! ;)
 

Buona Pasqua!

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Meglio di un uovo di Pasqua c'è solo... un uovo di Pasqua ripieno di cioccolatini! :)


Dolcissima Pasqua a tutti!

P.S. finalmente ho scoperto il lato positivo di avere un compagno che viaggia per lavoro: i regali che porta al rientro ;)


Bologna children's book fair

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Parlando di prime volte, la mia alla Fiera del libro per bambini di Bologna non è stata da meno :) Un vero peccato avere il pass proprio quest'anno, quando ho dovuto fare letteralmente i salti mortali per riuscire a incastrare una trasferta di Mr Owl in Francia, il mio lavoro e soprattutto le necessità del Carciofino per potermi liberare qualche ora e farci un salto. Se avessi avuto la possibilità di andarci l'anno scorso credo che avrei piantato le tende nel piazzale della fiera e l'avrei visitata per bene, stand per stand, dal primo all'ultimo giorno. Una roba da stalking agli espositori :D
Non che abbia fatto qualcosa di molto diverso in effetti, anche se solo l'ultimo giorno di fiera: praticamente sono uscita insieme agli spazzini ;)
 
 

Dovete sapere che se già i libri sono la mia più grande passione (insieme agli animali) quelli per bambini sono un vero punto debole. Forse perchè da piccola leggevo la qualunque, comprese le etichette di tutte le confezioni che mi capitavano sotto mano in bagno, dalla composizione del deodorante al bugiardino del kukident della nonna (abitudine che mi è rimasta in effetti ^^') o forse perchè fin da bambina mi prendevo cura di tutti i libri che mi passavano tra le grinfie: aggiustavo con lo scotch quelli malandati dell'asilo, incartavo tutta la biblioteca della scuola alle elementari, per non parlare della mia "piccola" collezione personale.
Insomma, da quando ho ricevuto il pass non ho pensato ad altro e la notte prima del grande giorno non riuscivo a prender sonno. Anche perchè per una neomamma una giornata tutta per sè, senza NESSUNO che la disturbi, è davvero merce rarissima ;)

L'aspetto meraviglioso della fiera è che gli espositori provengono da ogni angolo del mondo e solo in minima parte dall'Italia. E' stato incredibile sfogliare libri cinesi, koreani o israeliani (che si aprono al contrario! :D) e cercare di indovinare una storia pur non capendo un solo ideogramma, ma soprattutto è stata una goduria poter comprare* libri in inglese e tedesco al Carciofino (che ovviamente per ora li sgranocchia soltanto) a prezzi ridotti e senza spese di spedizione :)

Una delusione cocente invece è stata adocchiare il mega stand di Candlewick, buttarmici come un proiettile, trovare tutto un assortimento golosissimo di "Guess how much I love you" e... alla domanda "sono in vendita?" sentirsi dire che no, dopo Bologna tutto deve essere spedito alla prossima fiera quindi non possono vendere NIENTE :___((( Ecchecc#?$£°# stavo quasi per mettermi a piangere... Io sono innamorata di quei due leprotti da quando ho visto per la prima volta una confezione di cioccolatini, subito comprata naturalmente, alla fiera in Germania, quando credevo fossero un personaggio tedesco... Mi sa tanto che dovrò rassegnarmi e spendere 15 € di spedizione per 5 £ di libri ^^'

Parlando di stand, ancora una volta sono rimasta delusa dalla maggior parte dei mega stand delle grandi case editrici italiane :( Pieni zeppi di colori shocking, caratteri cubitali, personaggi che sembrano usciti da cartoni animati neanche tanto raffinati. Niente a che vedere con la delicatezza di alcune collane minori o di tanta editoria inglese (che non c'è niente da fare, a me piace proprio taaaanto!). E' stato comunque un piacere particolare scoprire la raffinatezza di tante piccole case editrici italiane, di cui ovviamente ho prontamente sgraffignato il catalogo. In più, spesso offrono spedizione gratis e uno sconto del 15% su qualsiasi ordine. Grandi!!

In ogni caso, il momento migliore è stato quando una tipa, presentatasi come una fotografa della fiera, si è avvicinata e mi ha chiesto se poteva fotografarmi mentre leggevo O.O Non vi dico la mia faccia: sto ancora cercando l'obiettivo della candid camera. Mi è sembrato che fosse talmente timida da non avere il coraggio di approcciare nessun altro tranne me lì dentro; forse ancora più timida di me all'idea di essere fotografata *^_^*

Insomma, per l'anno prossimo ho già richiesto un pass e mi sono già segnata le date, pronta per un nuovo bottino!



* ehm.. di nascosto: ufficialmente non si può comprare nè vendere nulla, essendo una fiera di soli addetti del settore. Visto che un blog in incognito è utile? ;)

Negli ultimi tempi...

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Gli ultimi mesi sono stati intensi davvero, come si può ben vedere dalla mia presenza qui che rasenta lo zero, anzi forse va anche sotto. Ops.
Pensavo sinceramente che passati i primi 3/4 mesi di vita del neonato il menage familiare subisse un'impennata di miglioramenti tali da vedere la luce in fondo al tunnel... sì, sì, ok, sono un'anima ingenua, adesso lo so! ^^'
Per provare il peso specifico delle ultime settimane, ecco un potpourri di quanto ci ha tenuti occupati.
Carciofino (ormai lui è al primo posto della classifica, sempre e comunque) ha messo su due denti, ha imparato (finalmenteee!!!!) a stare seduto da solo, benchè talvolta lo trovi spiaggiato sul tappetino a guardare il soffitto, incapace di rialzarsi. Ha iniziato ad andare in giro in bicicletta con suo grande entusiasmo, ha imparato altresì a suonare il campanello (come minore entusiasmo dei passanti). Ha ricominciato a svegliarsi la notte per mangiare, il porcellino, dopo tre settimane di beate notti intere senza risvegli - che ovviamente non mi sono potuta godere perchè dovevo lavorare di sera per tenermi in pari coi ritmi dell'ufficio. Allo stesso tempo i vicini del piano di sotto hanno iniziato a urlarci insulti e a battere al soffitto durante i suddetti risvegli nel cuore della notte. L'ho mai detto che ho un tesoro di coppia come vicini di casa? >(

A proposito di ufficio, a inizio giugno ho avuto la mia prima, vera trasferta di lavoro, durata ben una settimana. E siamo sopravvissuti tutti egregiamente. Non è poca roba, eh? :)
Il prossimo scoglio è chiedere una riduzione di orario a Capo.
...
Mmmm
...
Dite che sei ore me le posso anche sognare? Temo anch'io, ma non è assolutamente possibile per me continuare a lavorare a tempo pieno e fare la mamma in modo almeno dignitoso. Quindi ho appena anticipato a Capo le mie nuove esigenze e sto aspettando che mi fissi un'udienza. Se vi avanzano alcune dita incrociatele per me per favore!

Prima di settembre intanto mi prendo l'estate di maternità facoltativa. Se fossi la Robin di una volta vi annuncerei un viaggio di un mese negli Stati Uniti... invece mi aspetta nientepopodimeno che... Un mese a Rimini in appartamento coi nonni! Wooow! O.O Non sono sicurissima di sopravvivere ma, se ce la farò, mi piacerebbe inaugurare una nuova sezione dedicata ai viaggi con bambini. Chissà, potrei anche prenderci gusto a questo nuovo tipo di viaggio ^^'

Infine, notizia fresca fresca di ieri, siamo stati accettati nell'asilo nido super ficherrimo che avevamo richiesto come prima scelta!! Un asilo spaziale veramente, costruito in vetro e legno, a misura di bimbo, una roba che quando l'abbiamo visitato avrei chiesto asilo politico per vivere lì per sempre! Immaginate solo che ogni sezione ha una sala giochi grande come un mini appartamento, un atelier, un bagno, un giardino d'inverno (per quando non possono uscire a giocare nel grande giardino che circonda l'asilo) e un soppalco per la nanna a cui, udite udite, si accede non solo con scaletta di legno ma anche con scivoli :) Mi sono dovuta trattenere parecchio per cedere alla tentazione di inchiodare il mio illustre deretano allo scivolo! :) Oltre, naturalmente a vari atelier in comune, una sala pranzo a misura di bimbo e ovviamente cucina interna con cibo bio. Detto questo, mi rasserena molto sapere che Carciofino starà in un asilo così bello, recensito da giornali internazionali, di cui tutte le mamme parlano molto bene... Ma allo stesso tempo credo di aver la sindrome dell'abbandono che colpisce inevitabilmente tutte le mamme, anche se fino a nove mesi fa prendevo in giro le amiche che me ne parlavano con occhi lucidi. Insomma, per quanto sia una mamma abbastanza indipendente, che lavora e passa quotidianamente un po' di tempo lontano dal suo bimbo... pensare all'inserimento mi fa crollare come una creme brulee. Vi confesso che già durante la visita alla struttura avevo il magone >.< Pensare di lasciare un Carciofino piangente, seppur in uno spazio fantasmagorico, mi fa tentennare parecchio. Per fortuna non è capace di chiamare "mamma". Non ancora. Se impara da qui a settembre mi sa che me lo porto in ufficio! ^^'
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