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Channel: Nel nido
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Se avessi tempo...

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Se dico "latitanza" vi viene in mente qualcuno?
Non che non abbia niente da dire, di cose da raccontare ce ne sono parecchie.



Di come il lavoro in questo periodo abbia raggiunto l'apice del ritmo. E di come non sia sia affatto male :) L'ufficio si è improvvisamente affollato, il personale è quadruplicato in vista del grande evento ed è un piacere ritrovare i visi noti delle colleghe stagionali, aggiornarsi sulle reciproche vite. Gente in ogni angolo, che si siede alla prima scrivania libera, che ruba la sedia o il telefono alle altre, che risponde al primo cellulare che suona, anche se non è suo, perchè molto probabilmente la legittima proprietaria non ha tempo di farlo. Il Capo ha ripreso a esclamare ogni tanto "Dai che ce la facciamo!" e in bagno è comparso il solito blocchetto di post it, perchè si sa che le idee arrivano sempre nel momento meno opportuno ma non bisogna perderle ;)
E' quasi piacevole anche l'orario allungato: si entra prima e si esce molto più tardi, riunioni ad oltranza, serate alla scrivania, email urgenti mandate anche durante il fine settimana. Ma la frenesia, l'atmosfera di collaborazione volta a un obiettivo comune, l'attesa febbrile di vivere finalmente questo evento su cui lavoriamo da mesi sono innegabili. E poi quest'anno uno sponsor ci doterà di giacche fucsia. Avete capito bene: fucsia. Come non essere entusiaste? ;)

Di una proposta di collaborazione che avevo ricevuto la settimana scorsa. Molto interessante, lusinghiera, stimolante... che però io e Capo abbiamo deciso di lasciar cadere. Un po' perchè avrebbe comportato un carico di lavoro non indifferente in un periodo dell'anno che per noi è dedicato al riposo, un po' perchè mi avrebbe trasformato di nuovo in una pendolare per sei mesi, un po' perchè non mi avrebbe lasciato abbastanza spazio per continuare a seguire gli eventi che organizziamo in ufficio. A meno di non lavorare giorno e notte, oppure i weekend. E allora no, grazie, preferisco tenermi la mia vita privata e rinunciare a qualche ghiotta riga in più sul curriculum.

Di come da tempo non veda più le poiane, di come l'amicizia a volte sia strana. Di come sia difficile stare vicino a una persona che sta vivendo un momentaccio e cercare di darle consigli più utili di un "lascialo!". Perchè certi cambiamenti si scelgono solo quando si è pronti e se si tentenna significa che non si è ancora giunti al limite, alla saturazione, che non è arrivato il momento giusto. E nonostante questa consapevolezza vorresti che la tua amica fosse pronta adesso, perchè tu la vedi da fuori e sai che è abbastanza forte per superare qualsiasi cosa.

Di come Stakanov sia cambiata nei mie confronti (ecco, adesso l'ho detto: so già che lunedì mi sbranerà viva). Eppure è innegabile che sia più rispettosa, non proprio mite, ma sicuramente non arrogante, anche nei giorni in cui è in scazzo col mondo. Sembra quasi che, superato un anno di "tirocinio", si sia decisa a considerarmi una dei suoi, privilegio non concesso alle altre dell'ufficio che continuano a venir trattate con la solita aggressività. Pur dispiacendomi molto per le altre, devo confessare che questo cambiamento per me è una bella boccata d'aria vittoria!

Di come, a spizzichi e bocconi, stia cercando di organizzare una gitarella per il primo maggio (udite, udite, ho ottenuto due giorni di recupero per fare il ponte!!). Di come si dovesse andare a Praga, poi si era deciso Berlino, ma cavoli, i voli hanno dei prezzi altissimi!

Della Pasqua, che anche quest'anno è stata accompagnata...


 


Da un uovo di cioccolato più grande di me (e di questo ho evitato le foto ^^').
Niente di nuovo rispetto all'anno scorso. Anzi, forse qualcosa sì: quest'anno ho avuto la sensazione di quanto sia effimero questo momento sereno in famiglia, di come basti un niente a far sì che uno di noi non ci sia più, che si perda la serenità, che insorgano problemi seri, di mille generi che c'è solo l'imbarazzo della scelta, e turbino questo precario equilibrio. Tutte consapevolezze che l'esperienza mi dovrebbe aver già insegnato, ma c'è qualcosa a cui è più facile assuefarsi che la serenità?



Di questo e tanto altro vorrei parlarvi, ma non riesco più a rubacchiare ritagli di tempo in ufficio e quando arrivo a casa l'ultima cosa che desidero è sedermi al computer! Mi spiace non essere presente qui e ancor più nei vostri blog, ma spero di ritrovarvi quando questo tour de force sarà finito.


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