Mercoledì inizia con un “porca boia!” sussurrato. Mi volto borbottando nelle coperte finché trovo lo spiraglio d’uscita e metto a fuoco Mr Owl col cellulare acceso: saremo anche in vacanza ma il lavoro non ci molla così, nel giro di un paio di sms, gli viene confezionata una trasferta in Sicilia per la settimana successiva al nostro rientro, bell’e pronta che ci aspetta al varco.
Né è l’unica brutta notizia della giornata. Le grotte di Niaux* pare siano visitabili solo su prenotazione. E ovviamente la lista di attesa ha qualche spiraglio libero solo nei giorni in cui torneremo in Italia.
* la cappella sistina dell’arte parietale, il capolavoro della pittura magdaleniana… Di cui immagino siate tutti appassionati ;) Io neanche, ovviamente (non saprei neppure localizzare esattamente il “magdaleniano”), ma m’intrippava troppo l’idea di entrare in queste grotte con scarponi e torcia e così, al buio, riscoprire a tentoni la fauna preistorica ritratta dagli uomini primitivi. Cosa volete farci, era uno degli apici del mio itinerario personale.
Non vi dico la delusione! Io brontolo perché non riuscirò mai più a vedere il mammut peloso e Mr Owl è lì lì per rientrare nel pericoloso loop lavorativo. Urge una soluzione drastica e definitiva, rapida e infallibile. Una colazione coi fiocchi, ad esempio, senza dubbio la più porcosa che abbiamo fatto in tutta la vacanza :)
Mentre maciniamo brioches su brioches, e poi un altro cappuccino per favore, e magari anche un po’ di pane, che ci sono ancora burro e marmellata da finire, e già che ci siamo mi rabbocca la teiera di acqua calda? Grazie!
Dicevo, durante la piacevole ora (sì, avete letto bene) dedicata alla colazione costruiamo il nostro piano B.
Per prima cosa, diamo un’occhiata più attenta a Mirepoix, dove abbiamo trascorso la notte. La sera prima, arrivando, entrambi avevamo avuto una strana sensazione di disagio: la festa del paese si traduceva in un’atmosfera ambigua, un misto di allegria, anarchia carnevalesca, un clima un po’ troppo gitano e caciarone che ci aveva resi un po’ guardinghi, tanto che avevamo chiesto in reception se fosse sicuro lasciare parte dei bagagli in auto.
A festa finita, alla luce del sole, regna la calma assoluta e la città ha un’aria assonnata da “day after” ;) Le finestre semiaperte sembrano sbadigliare e ai davanzali pendono pigramente stendardi medievali.
In realtà più che di "città" dovrei parlare di "piazza", perché il cuore di Mirepoix, il motivo per cui attrae tanti visitatori, è la piazza principale: sembra incredibile che nel XXI secolo sia rimasto perfettamente intatto un angolo simile, con le splendide case a graticcio colorate appollaiate su portici di legno decorato, tanto profondi da sembrare gallerie. Sembra di entrare in una favola, o nel setting di un film in costume.
Una di queste case medievali, perfettamente ristrutturate, è la Maison des Consuls, l'hotel dove abbiamo trascorso la notte.
Da lì percorriamo strade bucoliche immerse nel verde: mucche che pascolano, placidi laghetti, erba alta e grassa che dondola pigramente al vento, boschetti idilliaci e sterminati campi di girasole
Finchè non arriviamo a Foix, capoluogo dell'Ariège, col suo bravo castello cataro (ma va'?) abbarbicato sullo sperone di roccia proprio sopra alla città. E' bello scoprirlo scorcio dopo scorcio, passeggiando per le vie.
E vederlo infine tutto intero
Un po’ per caso, decidiamo di dare un’occhiata anche a Saint-Lizier, un minuscolo paesino incluso nella lista dei ‘borghi più belli di Francia’ (un altro esempio dell’efficiente marketing turistico dei francesi: vi consiglio di dare un’occhiata alla lista se state programmando un viaggio in Francia). La mia prima considerazione è stata che chi l’aveva votato evidentemente non aveva usato i bagni pubblici alle porte del paese ;) (il water mi si è letteralmente sfasciato in mano) poi però mi sono chiesta come mai il villaggio sia così poco famoso - più precisamente dopo aver visitato la bellissima chiesa.
Una curiosità: in una statua nel transetto è scolpita un'eclissi di sole, con il disco lunare sorridente che copre parzialmente quello solare :) Purtroppo il dettaglio era troppo alto e la luce troppo debole per scattare una foto.
Per quanto meno d'effetto, già che siete lì fate un giretto anche nel paesino. Non è imperdibile, ma qualche scorcio pittoresco lo potete trovare comunque
Nella giornata di oggi abbiamo imparato che:
- è sempre un'idea saggia accendere il cellulare (soprattutto quello di lavoro) a metà giornata
- vagabondare in tutta libertà è bello, ma se tenete a una visita prenotate prima!
- le città non vanno giudicate dai loro bagni pubblici
Né è l’unica brutta notizia della giornata. Le grotte di Niaux* pare siano visitabili solo su prenotazione. E ovviamente la lista di attesa ha qualche spiraglio libero solo nei giorni in cui torneremo in Italia.
* la cappella sistina dell’arte parietale, il capolavoro della pittura magdaleniana… Di cui immagino siate tutti appassionati ;) Io neanche, ovviamente (non saprei neppure localizzare esattamente il “magdaleniano”), ma m’intrippava troppo l’idea di entrare in queste grotte con scarponi e torcia e così, al buio, riscoprire a tentoni la fauna preistorica ritratta dagli uomini primitivi. Cosa volete farci, era uno degli apici del mio itinerario personale.
Non vi dico la delusione! Io brontolo perché non riuscirò mai più a vedere il mammut peloso e Mr Owl è lì lì per rientrare nel pericoloso loop lavorativo. Urge una soluzione drastica e definitiva, rapida e infallibile. Una colazione coi fiocchi, ad esempio, senza dubbio la più porcosa che abbiamo fatto in tutta la vacanza :)
Mentre maciniamo brioches su brioches, e poi un altro cappuccino per favore, e magari anche un po’ di pane, che ci sono ancora burro e marmellata da finire, e già che ci siamo mi rabbocca la teiera di acqua calda? Grazie!
Dicevo, durante la piacevole ora (sì, avete letto bene) dedicata alla colazione costruiamo il nostro piano B.
Per prima cosa, diamo un’occhiata più attenta a Mirepoix, dove abbiamo trascorso la notte. La sera prima, arrivando, entrambi avevamo avuto una strana sensazione di disagio: la festa del paese si traduceva in un’atmosfera ambigua, un misto di allegria, anarchia carnevalesca, un clima un po’ troppo gitano e caciarone che ci aveva resi un po’ guardinghi, tanto che avevamo chiesto in reception se fosse sicuro lasciare parte dei bagagli in auto.
A festa finita, alla luce del sole, regna la calma assoluta e la città ha un’aria assonnata da “day after” ;) Le finestre semiaperte sembrano sbadigliare e ai davanzali pendono pigramente stendardi medievali.
In realtà più che di "città" dovrei parlare di "piazza", perché il cuore di Mirepoix, il motivo per cui attrae tanti visitatori, è la piazza principale: sembra incredibile che nel XXI secolo sia rimasto perfettamente intatto un angolo simile, con le splendide case a graticcio colorate appollaiate su portici di legno decorato, tanto profondi da sembrare gallerie. Sembra di entrare in una favola, o nel setting di un film in costume.
Una di queste case medievali, perfettamente ristrutturate, è la Maison des Consuls, l'hotel dove abbiamo trascorso la notte.
Da lì percorriamo strade bucoliche immerse nel verde: mucche che pascolano, placidi laghetti, erba alta e grassa che dondola pigramente al vento, boschetti idilliaci e sterminati campi di girasole
Finchè non arriviamo a Foix, capoluogo dell'Ariège, col suo bravo castello cataro (ma va'?) abbarbicato sullo sperone di roccia proprio sopra alla città. E' bello scoprirlo scorcio dopo scorcio, passeggiando per le vie.
E vederlo infine tutto intero
Un po’ per caso, decidiamo di dare un’occhiata anche a Saint-Lizier, un minuscolo paesino incluso nella lista dei ‘borghi più belli di Francia’ (un altro esempio dell’efficiente marketing turistico dei francesi: vi consiglio di dare un’occhiata alla lista se state programmando un viaggio in Francia). La mia prima considerazione è stata che chi l’aveva votato evidentemente non aveva usato i bagni pubblici alle porte del paese ;) (il water mi si è letteralmente sfasciato in mano) poi però mi sono chiesta come mai il villaggio sia così poco famoso - più precisamente dopo aver visitato la bellissima chiesa.
Una curiosità: in una statua nel transetto è scolpita un'eclissi di sole, con il disco lunare sorridente che copre parzialmente quello solare :) Purtroppo il dettaglio era troppo alto e la luce troppo debole per scattare una foto.
Ma la vera sorpresa della cattedrale è lo stupendo chiostro (prometto che è l’ultimo della vacanza ;)) di gran lunga più suggestivo di quelli visitati il giorno precedente! C'era un gruppo di ragazzi locali che gironzolava nella chiesa in costume (immagino stessero preparando una recita) Vi confesso che quando ne ho visto uno di spalle, col lungo mantello da monaco, mentre passeggiava solitario nel chiostro ho avuto una visione vivissima, la netta sensazione di essere tornata indietro nel tempo :)
Nella giornata di oggi abbiamo imparato che:
- è sempre un'idea saggia accendere il cellulare (soprattutto quello di lavoro) a metà giornata
- vagabondare in tutta libertà è bello, ma se tenete a una visita prenotate prima!
- le città non vanno giudicate dai loro bagni pubblici
A domani con i Parco nazionale dei Pirenei