Se posso darvi un consiglio, quando una paura vi attanaglia non cercate conforto nei racconti di chi si trova nella stessa situazione: il terrore potrebbe aumentare in modo esponenziale. Nello specifico, ho letto in giro forum e articoli sulla paura di volare in vista della trasferta siciliana della settimana prossima... E adesso me la sto facendo sotto :(
Ci mancava solo 'Alberto di 33 anni da Roma' che racconta un vuoto d'aria con persone che schizzavano contro il soffitto della cabina. Grazie Alberto, non ho mai avuto il piacere di vivere una simile esperienza, ma brinderò alla tua col primo flacone di tranquillante che tracannerò all'alpina.
Essere così bloccati davanti a qualcosa di cui la maggioranza della gente non si accorge nemmeno è, a dir poco, frustrante e umiliante. Puoi far finta di essere come gli altri, comportarti come loro "Sì, prendo il giornale, grazie" (come se lo leggessi...) "Wow, il pranzo, che bello! Morivo di fame" (come se riuscissi a mandar giù qualcosa...) e forse darla a bere a qualcuno, ma il contegno che ostenti non placa certo il ciclone dentro di te.
Avrei potuto anche cercare di schivare questa trasferta ma... Cavolo, non accetto l'idea di dover rinunciare a un'occasione o tirarmi indietro sul lavoro solo per una paura irrazionale come questa!
Vorrei essere una di quelle che prendono l'aereo come se fosse una metropolitana, che si riempiono l'agenda d'impegni fino a un'ora prima del decollo e non sanno neanche quanto dura il loro volo "Boh, un'ora? Due? Non so di preciso, tanto io dormo" e giù col migliore sorriso Durbans.
E non una sfigata che deve imbottirsi di xanax dal giorno prima, seguire un rigido protocollo antiansia e aspettare l'imbarco dal bagno dell'aeroporto :(
Non potete neanche immaginare come invidi la vostra serenità, voi che vi addormentate prima ancora che l'aereo inizi a rullare e vi eccitate per un decollo. Perchè non posso essere voi? A volte è così deludente essere me stessa...
Ci mancava solo 'Alberto di 33 anni da Roma' che racconta un vuoto d'aria con persone che schizzavano contro il soffitto della cabina. Grazie Alberto, non ho mai avuto il piacere di vivere una simile esperienza, ma brinderò alla tua col primo flacone di tranquillante che tracannerò all'alpina.
Essere così bloccati davanti a qualcosa di cui la maggioranza della gente non si accorge nemmeno è, a dir poco, frustrante e umiliante. Puoi far finta di essere come gli altri, comportarti come loro "Sì, prendo il giornale, grazie" (come se lo leggessi...) "Wow, il pranzo, che bello! Morivo di fame" (come se riuscissi a mandar giù qualcosa...) e forse darla a bere a qualcuno, ma il contegno che ostenti non placa certo il ciclone dentro di te.
Avrei potuto anche cercare di schivare questa trasferta ma... Cavolo, non accetto l'idea di dover rinunciare a un'occasione o tirarmi indietro sul lavoro solo per una paura irrazionale come questa!
Vorrei essere una di quelle che prendono l'aereo come se fosse una metropolitana, che si riempiono l'agenda d'impegni fino a un'ora prima del decollo e non sanno neanche quanto dura il loro volo "Boh, un'ora? Due? Non so di preciso, tanto io dormo" e giù col migliore sorriso Durbans.
E non una sfigata che deve imbottirsi di xanax dal giorno prima, seguire un rigido protocollo antiansia e aspettare l'imbarco dal bagno dell'aeroporto :(
Non potete neanche immaginare come invidi la vostra serenità, voi che vi addormentate prima ancora che l'aereo inizi a rullare e vi eccitate per un decollo. Perchè non posso essere voi? A volte è così deludente essere me stessa...