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Il contraccettivo del XXI secolo

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Pillole, cerotti e spirali? Roba passata, non ne avete più bisogno. Adesso c’è un metodo contraccettivo più moderno e, udite udite, è anche gratis.
Si chiama lavoro.
Il lavoro che prima in modo subdolo poi sempre più prepotentemente si insinua nella tua vita privata e la influenza, fin quasi a dirigerla nei periodi più intensi.

Prima di tutto, ci sono le trasferte. E’ evidente che passare giorni o settimane (talvolta mesi O_o) fuori casa influenzi la vita di coppia, soprattutto se a viaggiare per lavoro sono entrambi. Ovviamente i periodi di trasferta, lungi dal sovrapporsi, tendono a combinarsi in un incastro perfetto, come un continuo passaggio di testimone: vi salutate sul pianerottolo, tu che arrivi e lui che parte; vi lasciate messaggi su post it appiccicati in giro per casa; vi litigate le valigie “No, quella grande la prendo io che vado al freddo: tu non hai bisogno di spazio per piumini e maglioni pesanti” “Mi presti il tuo porta-abiti? Il mio… ehm… l’ho scordato in un qualche hotel”.
Tanto per citare due sfigati a caso, io e Mr Owl abbiamo davanti a noi un programma lavorativo che non lascia spazio alla noia della routine casalinga:
25-27 settembre – lui fuori città
4-7 ottobre – io sotto evento (compreso il giorno del suo compleanno, tanto per gradire)
10-14 ottobre – io in Sicilia
15-18 ottobre – Lui in Germania
22-25 ottobre – Lui di nuovo in Germania

Ma ci sono anche interferenze più subdole. Vi dice qualcosa l’espressione “sonno atavico”? Vi suona qualche campanello in testa se parlo di cadere privi di sensi appena ci si mette in orizzontale (e talvolta perfino in verticale ^^’)? Vi è mai capitato di allungare la mano verso il vostro compagno, di ammiccare un “Avrei voglia…” E poi zac! crollare in preda a un’incontrollabile narcolessia per riprendere coscienza solo la mattina dopo, senza neanche ricordarsi come siete arrivati a letto? Spero di sì, non sarei orgogliosa di essere l’unica che cade in catalessi già mentre sale le scale o prima che finiscano i titoli di testa di un film O_o

Per non parlare poi delle uscite con gli amici, che mica possiamo isolarci dal mondo per colpa del lavoro! Amici che, ovviamente, hanno anche loro un lavoro e compagni con i rispettivi impegni, cosicché trovare una serata libera per tutti è più difficile che risolvere un puzzle di 10000 pezzi. Va da sé che, se la ‘sera buona’ è proprio l'unica in cui tu e lui potreste stare a casa tranquilli, mica si può far saltare una trattativa diplomatica durata settimane. Delle eventuali attività sportive/artistiche che giocoforza vanno stipate alla sera non parlo neanche, tanto ci siamo capiti, mi pare.

Non che mi stia lamentando, eh? Se devo fare un bilancio, al momento il mio lavoro mi piace e sicuramente Mr Owl ama il suo. Ho sempre pensato anche che un po’ di distanza non faccia male alla coppia: si evitano discussioni inutili, fatte quasi per abitudine, e si sfrutta al meglio il tempo trascorso insieme. Però, ecco, sottolinerei quel un po’. La routine quotidiana ha altrettanto valore. Poter parlare senza l’orologio in mano, poter dedicare alla coppia del tempo di serie A, non gli scampoli che restano dopo che il lavoro ti ha macinato le energie è un grande traguardo.

Alcuni mesi fa, al termine del tour de force di eventi primaverili, ho incontrato un’ex collega che ha ritmi ancora peggiori dei miei, dato che le sue trasferte sono ben più frequenti e fuori Europa. Tra battute comiche e considerazioni amare, mi raccontava che da sei mesi cerca di avere un figlio, senza successo.
Nel caso non lo sappiate (io non lo sapevo ;)) i giorni fertili di una donna sono solo 4/5 ogni mese e, guarda caso, non è detto siano “sfruttabili”: una volta proprio in quei giorni non sei a casa, l’altra volta hai l’influenza, l’altra ancora torni a notte fonda e ti infili a letto in punta di piedi, per non svegliare il tuo compagno che già dorme della grossa. Per non parlare delle volte in cui magari non ti va perché, diciamocelo, avere scadenze e pressioni anche da questo punto di vista è quanto di meno spontaneo e romantico si possa pensare! E anche quando - alleluia – siete entrambi a casa, sani, svegli e desiderosi, può capitare che i tentativi non portino subito a un risultato positivo: non crederete mica che la natura si faccia piegare dai vostri desideri o dai ritmi del vostro lavoro, eh?

Mentre io ridevo delle sue peripezie lei mi ha fatto tornare coi piedi per terra: “Cosa credi, Robin, che se tu fossi nella mia situazione ti andrebbe molto meglio?”
Incuriosita, mi sono un po’ documentata (come tutte le donne per cui la maternità è una nebulosa eventualità del futuro remoto, non sapevo neanche quanto durasse il mio ciclo ^^’) ho fatto due calcoli e risulta che: ad agosto in quei giorni ero a letto col raffreddore, a settembre Mr Owl era in Toscana, ad ottobre saremo insieme nel mio periodo mestruale :)
Mmmm, dite che per avere qualche speranza tra, diciamo 3/4 anni, è meglio che inizi a fare un po' di calcoli? ;)

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