Se all’arrivo mi avessero detto che la tappa atlantica sarebbe stato l’apice della nostra vacanza, avrei risposto con una grassa risata. In effetti con Biarritz non è stato amore a prima vista. La mia prima impressione è stata di trovarmi in una città disgustosamente “fighetta” e completamente snaturata. Niente a che vedere con i pittoreschi paesini baschi della zona: le tipiche casine bianche col graticcio rosso lasciano il posto a palazzi lussuosi iper-recintati o, peggio, a mostri architettonici di 12 piani costruiti negli anni ’70 a ridosso della costa, quasi apposta per deturpare irrimediabilmente il paesaggio. Passeggiando sulla Grande Plage o dando un’occhiata alla gente dietro e davanti alle vetrine non mi sembrava nemmeno di essere in Europa: mi sentivo all’improvviso in America (dove peraltro non sono mai stata ;)) in una di quelle località balneari sull’oceano pacifico che si vedono in certi telefilm. Ho provato naturalmente un insolito straniamento, la vaga sensazione di essere nel posto sbagliato.
Certo il nostro hotel contribuiva a falciare il morale. Lì posso dire senza esitazione che è stata repulsione a prima vista. Forse vale la pena spendere due parole sulla nostra squallidissima sistemazione, l’Inter-hotel Amarys di Biarritz.
Riconosco di essere stata terribilmente ingenua a pensare di aver fatto un affarone trovando questo hotel, l’unico in tutta la costa basca (dal profondo nord francese fino alle località spagnole, entroterra incluso) che avesse una stanza libera per le tre notti centrali di agosto. Non mi ha insospettito il fatto che le tariffe proposte fossero abbordabilissime (per quanto più alte rispetto alla media della vacanza) mentre le uniche altre offerte (solo due) superavano ampiamente i 300 € a notte. Certo non mi aspettavo un 5* lusso, ma speravo almeno di godere di una certa intimità. E invece…
Ognuno dei 3 piani dell’hotel è circondato da una balconata esterna su cui si affacciano la porta e l’unica finestra di tutte le camere, con effetto immediato di annullamento della privacy. Se tiri le tende, se accosti la porta, se osi tenere aperta la finestra (considerato anche che non c’è l’aria condizionata) ti trovi immediatamente in piazza. Il primo impatto è stato deprimente: mentre l’addetta ci accompagnava alla nostra camera sbirciavamo in quelle dei vicini trovandoli sdraiati sul letto in mutande, gambe all’aria, in attesa di uno spiraglio di aria fresca che entrasse dalla porta spalancata. Quando ho chiuso la porta dietro di me ho pensato "io qui non ci rimango più di una notte".
E invece pian piano ci siamo abituati.
A salutare ogni sera e ogni mattina la stessa signora sciatta e slavata affacciata alla porta a fumare.
Alle frotte di bambini urlanti che pascolavano sulla balconata e se non stavi attento ti si infilavano in camera.
Al rumore del decollo degli aerei nell’aeroporto a pochi metri da noi.
Al viavai dei vicini che si fermavano davanti alla nostra camera per spegnere le sigarette (avevamo l’onore di avere l’unico portacenere del piano proprio di fianco alla nostra porta) e sentire l’ultimo sbuffo di fumo che entrava dallo spiraglio della nostra finestra.
Abbiamo toccato l'apice di abbrutimento della vacanza quando alle tre di notte Mr Owl, insofferente per il caldo, ha spalancato la porta ed è rimasto in mutande tra la soglia e la balconata a caccia di uno spiraglio di brezza notturna ^^'
E allora com'è che questa tappa ci è piaciuta tanto? Ecco il perchè
Immaginatevi una spiaggia larghissima e tanto lunga da non vederne la fine, ma soprattutto semivuota anche se è il 13 agosto. Immaginate di poter sentire solo il rumore delle onde (e che onde quelle dell'oceano!) e ogni tanto un grido di gabbiano: niente musica a palla, bambini che urlano, vuccumprà che ti propongono occhiali da sole e collanine ogni dieci minuti, chiacchiere dei vicini d'ombrellone che volente o nolente sei costretta ad ascoltare.
Qui il primo vicino è a diversi metri di distanza e, a proposito di ombrelloni, non ce n'è bisogno perchè anche sdraiandosi al sole alle due del pomeriggio non senti caldo. E vi assicuro che io non sono una lucertola: in genere dopo pranzo sudo come un formaggio anche sotto l'ombrellone ;) Invece qui -magia!- il tempo di incremarmi e cado in un letargo profondo e goduriosissimo per ben due ore! Qualcosa di impensabile per me: era successo solo a Zanzibar, guarda caso di nuovo sull'oceano. Io AMO l'oceano :)

Tra parentesi, queste spiagge sono libere e completamente gratuite (come anche il parcheggio), ma sono attrezzate con belle docce e bagni pulitissimi, tutto gratis, comodo e nuovo.
La nostra giornata tipo inizia tardi, che non ce la facciamo a lasciare il nostro splendido hotel prima delle undici ;) Un salto al supermercato per comprare pane, frutta e formaggio tanto si può pranzare in spiaggia senza soffrire il caldo.
Dopo mangiato ci si tuffa in mare e si gioca
(Non che i francesi facciano una piega in ogni caso: il topless è tanto usato che sembra strano avere ben due pezzi)
Poi asciugarsi al sole e dormire un paio d’ore come una bambina, cullata dal rumore delle onde e rinfrescata dal vento. Un abbandono totale e sublime. Temo anche di aver russato in certi picchi di godimento ^^'
Nel tardo pomeriggio arrivano i surfisti. Non dimentichiamo che questa lunga spiaggia battura dai venti è il loro territorio: ogni sera si ritrovano qui per cavalcare le onde dell'oceano, o più semplicemente per scambiare due chiacchiere davanti ai capanni per la riparazione delle tavole.

Vi dirò, seguire le loro evoluzioni tra le onde fa quasi venire voglia di provare. Ho detto quasi, eh?
Tutto sommato starli a guardare mentre ti gusti un aperitivo casereccio sulla sabbia è molto meglio. Anche perchè, diciamocelo, non sono uno spettacolo malvagio ^^'
Alle otto di sera siamo ancora in spiaggia. Il sole non è tramontato e c'è una splendida luce: sarebbe un peccato perdersi questi ultimi momenti di beatitudine!
La nostra giornata tipo finisce a Biarritz. Sì perchè nel frattempo abbiamo fatto pace con la "città fighetta" ;)
Sarà che dopo una giornata paradisiaca come quella appena trascorsa ti troveresti bene ovunque; sarà perchè a ben guardare il centro pullula anche di persone appena tornate dalla spiaggia, coi capelli ancora scarmigliati, tracce di sale sulla pelle, un pareo infilato di fretta sul costume; sarà perchè a Biarritz, tra le grandi firme della moda, si trovano anche negozi come questo (esatto, sono sculture di cioccolato!)
Per cena vi suggerisco Le B2 se avete voglia di pesce, oppure il famoso Tikia per le specialità basche: noi abbiamo scelto il pollo alla basca, cucinato con la tipica piperade (una specie di peperonata) ed era da leccarsi i baffi!!
Continua sempre sulla costa basca francese