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Il mare d'inverno? Watamu beach, Kenya

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Avevo preso tante informazioni, ma proprio tante, approfondite e da più fonti. Avevo studiato il clima di ogni angolo della fascia tropicale e fatto un grafico comparativo che, modestia a parte, era un piccolo capolavoro: sei località messe a confronto per temperatura dell'aria, dell'acqua, ore di luce, ore di volo... e costo del viaggio. Perché stavolta ero decisa più che mai: il capodanno volevo farlo al caldo.

All'inizio la scelta era caduta sugli Emirati Arabi, che né io né Mr Owl abbiamo ancora visto, ma mi sono lasciata scappare uno sconto succulento come una polla alle prime armi e di pagare un botto per andare dove non si può nuotare in mare non mi andava.
Ho detto mare? Il mare... Ah, il mare! E' strano come una come me - che non ama particolarmente le spiagge né fare la lucertola sotto il sole - possa arrivare ad agognare il mare d'inverno. Era questo che desideravo con tutta me stessa: essere abbagliata dalla luce dell'estate, fare bagni di sole e mettere il mio illustre deretano, bianco cadaverico, ammollo nel mare.

All'inizio il Kenya non l'avevo neanche preso in considerazione, difatti è stata l'ultima destinazione a entrare nel mio grafico comparativo super-professionale. Questo perché avevo sempre sentito dire che le sue spiagge non fossero granché, soprattutto per via delle famigerate alghe: lo vedevo come una meta da safari, non certo per una vacanza sole & mare. In effetti, anche dopo aver deciso, diverse persone mi hanno fatto pensare che forse non era stata una scelta ben ponderata: tutti a dire che il mare del Kenya... sì, insomma... non è brutto però... neanche speciale... insomma, "Per una vacanza al mare andrei da un'altra parte".
Interessante notare come queste "altre parti" fossero generalmente paradisi tropicali come i Caraibi o le Maldive, isole sicuramente splendide ma che hanno il piccolo neo di distare almeno 10/12 ore di volo e costare il doppio del Kenya ;) In definitiva, sono partita speranzosa ma senza farmi troppe illusioni: non speravo certo di ritrovare il mare di Zanzibar. Diciamo che avevo scelto il Kenya perché mi era sembrato il giusto compromesso tra distanza, prezzo e clima.

Coincidenza ha voluto che poi trovassi posti così. Ora, sarà che sono di bocca buona, sarà che non sono mai stata alle Maldive, né alle Isole Vergini britanniche, non ho mai provato Bora Bora né la Nuova Caledonia, sarà quel che volete ma, secondo me, questo mare non è malaccio :)



Innanzitutto vorrei spendere due parole sul viaggio. Volo di andata con scalo (per fortuna notturno) per un totale di NOVE ore. N-O-V-E.
Volo di ritorno di OTTO ore soltanto ma di giorno, vale a dire "non passa un c****". Di fatto, la distanza più lunga che il pettirosso abbia mai coperto col mezzo di trasporto tanto odiato. Ebbene, signori e signore, anche stavolta è stato un successone. Vi dico solo che ho affrontato il ritorno senza gocce :) Va bene che ero rilassata, abbronzata, sorridente e reduce da una bella vacanza, ma direi che un bel pat-pat sulla spalla me lo merito, no?

31 dicembre 2013
Il nostro arrivo nella caotica Mombasa non è dei migliori: sono le dieci del mattino e il cielo è coperto. Per un attimo mi vengono tutte le paranoie del mondo: dopo aver convinto Mr Owl a venire fin qui fracassandogli gli zebedei per settimane, ecco che oltre al mare melmoso ci becchiamo anche il brutto tempo. Come minimo mi affoga (ovviamente nelle alghe).
Per fortuna mentre sbrighiamo le procedure dei visti (non propriamente rapide) e aspettiamo i bagagli il sole fa in tempo a spuntare. Un'ora dopo, usciti dall'aeroporto, ci togliamo strato dopo strato e siamo contenti di scoprire che il pullman ha l'aria condizionata. In Kenya è piena estate :) Scopriremo poi che il clima, almeno in questo periodo, funziona così: al mattino è nuvoloso, talvolta con qualche piccola gocciolina di pioggia, poi tra le dieci e le undici appare come dal nulla il sole, tutto d'un tratto, investendoti con una potenza inaudita. Per darvi un'idea, io e Mr Owl siamo riusciti a far fuori DUE flaconi di crema protezione 30! Non solo: l'ultimo giorno ci siamo azzardati a scendere alla protezione 10 col risultato di trasformarci in due aragoste ^^'

Una volta sul pullman, i 120 km che ci separano da Watamu sembrano infiniti: le prime due ore procediamo a lentezza snervante a causa del traffico, dei rallentatori e dei controlli di polizia. Intorno a noi la città brulica di gente e di mercati di ogni tipo.




Infine un'ultima mezz'ora di sentiero sterrato con crateri grandi come vasche da bagno. "Il massaggio è compreso nel prezzo" ridacchia l'autista: una frase fatta che sentiremo ripetere da ogni conducente di auto, moto o tuk tuk.
Nemmeno il primo impatto con l'hotel è idilliaco: veniamo accolti dal personale in costume che intona una canzoncina trita e ritrita. Io e Owl, entrambi non abituati ai villaggi, temiamo subito trenini, attività organizzate a bordo piscina, balletti con le mani alzate, spettacoli soporiferi in un anfiteatro. Fortunatamente non sarà così, anzi, l'esperienza del villaggio turistico si rivelerà inaspettatamente positiva: nonostante la fauna dei villaggi turistici sia spesso pittoresca, già il primo giorno conosciamo due coppie con le quali faremo amicizia. Finiremo per mangiare sempre insieme, scegliere i posti vicini in spiaggia, fermarci a chiacchierare dopo cena e organizzare le escursioni in gruppo. Questo nuovo modo di viaggiare in compagnia ci è piaciuto così tanto che stavo pensando di coinvolgere amici e conoscenti nel viaggio che stiamo programmando per la prossima estate :)

Tornando al nostro capodanno, potrei stuzzicare la vostra invidia raccontandovi della cena a bordo piscina con le donne seminude in abito da sera (ovviamente tranne me - che non avevo ancora ben capito di essere stata catapultata in piena estate e mi ero messa pantaloni tecnici da escursione, polo e scarpe da ginnastica ^^' Vi prego, non commentate) o del menù a base di aragoste (che io non mangio... Però un nostro compagno di vacanza ha fatto onore anche alla mia razione, sbafandosene ben quattordici O_o). Ma non voglio infierire, quindi vi confesso solo che il brindisi all'anno nuovo l'abbiamo fatto in riva al mare, ballando a piedi nudi sulla sabbia ;)
E che dire del primo dell'anno?



Appena riusciamo nella difficile impresa di sbullonarci dal letto (due ore di fuso indietro saranno anche poca cosa, ma non al mattino ;)) partiamo alla scoperta del tanto sospirato mare. Innanzitutto va detto che il mare keniota, come quello tanzaniano, è soggetto al ciclo delle maree. Questo vuol dire che ogni sei ore il mare si muove di parecchie centinaia di metri, cambiando radicalmente il paesaggio. Credo che il mondo dei turisti si divida in due posizioni nette rispetto a questo fenomeno: o lo si ama o lo si odia. Io faccio parte di quelli che ne sono totalmente affascinati :)
Lungi dall'essere disgustata dai resti che la marea che si ritira lascia sulla sabbia (tutti naturali, intendiamoci: foglie, alghe, rami, ecc.) sono entusiasta della possibilità di fare lunghissime passeggiate sulle lingue di sabbia bianchissima che emergono dal mare. E' possibile camminare per centinaia e centinaia di metri, arrivando addirittura alla barriera corallina.
Per non parlare delle scoperte naturalistiche che accompagnano queste escursioni: non è raro incontrare stelle marine coloratissime, pesci palla, polipi, pesci angelo, murene, granchi di ogni grandezza e tantissimi altri animali.



E che dire delle piscine naturali di acqua cristallina che costeggiano le lingue di sabbia? Puoi scegliere di fare un bagno in quelle più profonde o di spiaggiarti come una foca sirena in quelle basse pochi centimetri. Per me sono un'attrazione irresistibile. Trascorrerei ore ammollo in quelle pozze trasparenti e calde al punto giusto, sono la mia droga :)


Va detto poi che il mare keniota è verde. Passa dal verde acqua al verde smeraldo, dal verde giada al verde scuro, ma non è mai azzurro, come ad esempio il mare di Zanzibar poco più a sud. Certo, è sempre meglio del grigio del mare del nord o del nocciola dell'adriatico ;) ma per qualcuno quella sfumatura giallastra è di troppo. Per quel che mi riguarda, pur preferendo l'azzurro, allontanarsi dalla costa in catamarano e tuffarsi tra onde esattamente color smeraldo è un'esperienza unica.


Si tratta inoltre di un mare "vivo", popolato non solo dai bei pesci che citavo sopra ma anche da ricci, alghe, piante marine ruvide o viscide, oloturoidei (altresì detti "stronzi di mare" ^^') per non parlare di scogli, sassi e piccoli pezzi di corallo mescolati alla sabbia che rendono potenzialmente pericoloso camminare senza scarpette di gomma. Certo è molto più scomodo di una piscina ma vuoi mettere la bellezza di un mare vivo?


Per quanto facendo lunghe passeggiate verso la barriera corallina si scopra un mare niente male, per quanto siano comodo avere un ricco buffet dietro l'angolo, completo di succulenti spiedini di barracuda, patate arrosto da urlo e ananas già tagliato a fette, non si può proprio rimanere una settimana in villaggio. Qualche escursione è obbligatoria e in zona c'è solo l'imbarazzo della scelta. Ma ve ne parlerò la prossima volta :)
Per ora auguro a tutti un bellissimo fine settimana!
 

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