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Channel: Nel nido
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Colmar e le sue case da fiaba

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Rieccoci infine: l'avevo detto che mi sarei goduta il mese di vacanza, eh? Ecco perché non mi sono fatta viva per tutto agosto ^^'
E di cosa si parla a inizio settembre in ogni ufficio, ad ogni macchinetta del caffè, in ogni sala riunioni che si rispetti se non delle vacanze? ;) Eccovi dunque la prima tappa del mio diario di viaggio!


Domenica 11 agosto. Autostrada del brennero.
Robin e Owl insieme a centinaia di altre volpi vacanziere hanno deciso di sfidare il traffico del weekend che precede il ferragosto e sono puniti con un'ora e mezzo di coda al tunnel del San Bernardino. E' il mio turno di guida e sono vagamente isterica: d'altra parte si sa che m'inferocisco appena l'auto davanti osa costringermi ad abbassare la velocità di crociera, figuriamoci in un ingorgo... E poi sono le due del pomeriggio, ovviamente il sole batte feroce, ovviamente non si vedono autogrill o aree di sosta all'orizzonte e ovviamente ho una pipì selvaggia.
Mentre mi contorco al lato guida cercando contemporaneamente di ritrarmi il più possibile in un francobollo d'ombra e di tenere a bada la vescica che scoppia, le informazioni sul traffico alla radio ci informano della coda (toh, davvero?) e danno previsioni funeste sulla durata dell'attesa.
A quel punto si presenta l'antico dilemma del viaggiatore fantozziano: aspettare pazientemente il primo autogrill, fare la coda per trovare parcheggio, coda per i bagni e poi di nuovo coda per reimmettersi in autostrada, oppure accostare e trovare ristoro fra le fresche frasche?
Ora, dovete sapere che Robin si vergogna praticamente di tutto, anche di spogliarsi nelle docce comuni della piscina, quindi il suo cervello rifiuta seccamente la seconda ipotesi. Mr Owl invece, che non s'imbarazzerebbe neanche a presentarsi vestito di sola cravatta a un colloquio di lavoro, m'invita ad accostare.
- Quante storie! Non ti vede nessuno! Guarda ad esempio lì (indicando un germoglio di melo con due foglie rinsecchite in cima) vai dietro a quell'albero e sei a posto!
- NON-SE-NE-PARLA!
E invece la vescica ha la meglio sulla mia inibizione: quando dopo un altro quarto d’ora ci muoviamo di un centimetro, non perdo l’occasione di accostare vicino a un gruppetto di pini nani. Mentre saltello tra rovi e frutti di bosco (sembravano così vicini ‘sti pini, invece bisogna inerpicarsi su per una discreta salita per raggiungerli) chiedo freneticamente a Mr Owl di controllare che non si veda niente. Quando raggiungo i pini mi trovo davanti a un fitto muro di rami pungenti che non vuole saperne di aprirsi per farmi strada.
- Owl, si vede qualcosa?- chiamo mentre mi graffio senza pietà braccia e gambe.
- Nah – risponde lui ammirando il paesaggio… dall’altra parte della valle. Gli manca solo la sigaretta pendula dal labbro per sembrare il ritratto della tranquillità.
- Come “no”, sei girato dall’altra parte! OWL!!!! Guarda qui!
Non che sia completamente convinta di essere nascosta bene, ma la natura chiama quindi tento goffamente di accucciarmi tra i rami. Cosa meno semplice a dirsi che a farsi O_o Vi dico solo che mi tolgo aghi di pino dagli slip per l’ora successiva, gli ultimi addirittura se ne vanno con la doccia ^^’

Vabbè, lasciamo da parte questi dettagli poco interessanti e parliamo della meta raggiunta dopo il lungo viaggio: Colmar, una cittadina deliziosa, piena di casette che sembrano uscite dai libri delle favole.




Tanto perfette nella loro atmosfera fiabesca da essere perfino storte :)



 Per non parlare delle finestre!!



Negozi con insegne troppo belle per non essere fotografate...


... E vetrine non meno invitanti


E sì, beh, ci sono anche negozi fin troppo decorati ;)


Il centro è piccolo ma ogni scorcio merita di essere immortalato



Man mano che si sale verso nord il paese è attravesato da canali. Non c'è niente da dire, le città sui fiumi, piccole o grandi che siano, hanno un tocco in più che migliora sempre l'atmosfera.



E nonostante il soprannome "Piccola Venezia" sia proprio esagerato, gli scorci sul canale sono sicuramente i più pittoreschi



Per quanto riguarda gli hotel, Colmar purtroppo non offre molto. Io ho approfittato di un'offerta all'Ibis, ma non mi sentirei di consigliarlo: è l'Ibis più vecchio in cui sia mai stata e la camera era così piccola che la porta si apriva solo di 90° perchè poi andava a sbattere contro il letto O_o
M'ispirava invece l'hotel Maison des tetes, nell'omonimo palazzo seicentesco.


Non vi consiglierei nemmeno il ristorante dove abbiamo cenato! ;) Visto che volevo a tutti i costi provare la tarte flambè ho rifiutato di entrare nel restaurant du marchè, che pure m'ispirava parecchio. Così imparo a farmi guidare dalla gola: la mia tarte flambè era mezza bruciacchiata e sicuramente non da ricordare. Mi sono fatta però la sera seguente... Oh sì!
Volete sapere dove? Eh no, ve lo racconto nella prossima tappa! :)


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