Mercoledì era la giornata campale: approfittando di un viaggio di lavoro da sola col Capo avevo deciso di parlargli del problema Stakanov.
Per essere sicura di dirgli TUTTO quello che non andava mi ero preparata tre fogli di appunti che assomigliavano in modo imbarazzante allo schema di discussione di una tesi ^^’ (in realtà il discorso è durato 15’ eh? Mica l’ho incuffiato per 2 ore ;))
Ma non poteva essere altrimenti: per me parlare di certi temi delicati, tirare fuori i problemi e mettere “i puntini sulle i” è terribilmente difficile. Devo arrivare alla goccia che fa traboccare il vaso per decidermi a farlo. E anche allora, la fatica è sovrumana O_o Per evitare di farmi prendere da agitazione e timidezza, rischiando di non dire tutto, oppure di non dirlo con il giusto equilibrio tra educazione e determinazione, devo prepararmi come per un esame: brainstorming, selezione dei concetti principali, riordino in una scaletta coerente, condimento con esempi efficaci.
Sembra semplice, no?
E allora perché la notte prima mi sono rigirata nel letto fino a tardi e appena aperti gli occhi avevo già lo stomaco chiuso dall’ansia (per non parlare delle tre soste in bagno prima di uscire di casa ^^’)?
E com'è che quella che mi teneva compagnia nel parcheggio mentre aspettavo il Capo sembrava proprio una Gran Fifa? Dieci lunghissimi minuti che ti sembrano interminabili mentre ripassi gli appunti che ti tremano in mano, ma che “sono già finiti?” quando vedi la sua auto e ti rendi conto che è arrivato il momento.
E poi trovare la forza di intavolare il discorso, rompere il ghiaccio. Dopo i saluti c’è una pausa allettante, ma ti sembra troppo aggressivo partire subito in quarta, allora ti offri di inserire la destinazione sul navigatore e aspetti di uscire almeno dall’isolato.
Poi però gli suona il telefono e il terrore ti congela al seggiolino: e se adesso inizia con una delle sue telefonate fiume che durano un’ora? Non ti puoi permettere di perdere quella occasione quindi appena riaggancia ti decidi. Apri la bocca ma non esce parola. Allora deglutisci e ripensi alla prima frase del tuo discorso, te la imprimi a fuoco in mente e sulla lingua e al primo silenzio di almeno 3 secondi la sputi fuori con tutta la violenza con cui un pirata scaraventerebbe fuori bordo un prigioniero bendato.
E miracolosamente sopravvivi :)
Non solo: il capo è comprensivo e nient’affatto stupito. Wow!
Ci prendi gusto e acquisti sicurezza. Il tuo discorso fila via leggero e sciolto, meglio di quando lo provavi davanti allo specchio, praticamente perfetto. Il capo è d’accordo!
Non ci puoi credere. Lo senti parlare di provvedimenti e di sedute di team building a cui aveva già pensato di partecipare, ma non riesci a seguire bene il filo perchè dentro di te ci sono fuochi d’artificio che anche al Redentore si sognano.
Sai che il capo è un furbone e, soprattutto, che non è un mago capace di cambiare la natura incazzosa di Stakanov. Senti però che ha capito il messaggio e che in quel momento siete allineati. Per la prima volta dal rientro dalle vacanze il lavoro non ti dà la nausea.
Quando il tuo discorso finisce e lui ti mette una mano sul braccio dicendo con un sorriso “Per favore, Robin, resisti! Vedrai che sistemeremo queste cose” ti abbandoni a un’ondata di sollievo. Senti arrivare lo stesso relax che dopo un esame difficile all’università t’intorpidiva il corpo e t’intontiva la mente: lo stand-by più completo, o l'ultimo stadio di rimbambimento, se preferite :) L’auto sembra all’improvviso comoda come un divano a tre posti e il paesaggio dell’autostrada una cartolina toscana; tra la pioggia riusciresti a vedere arcobaleni, uccellini cinguettanti e nuvole a forma di cuore. Tutto sembra bellissimo e perfetto.
A parte quando mi caricano sul retro del golf cart e visito tutte le 18 buche inzuccandomi sul tettuccio e rischiando di esser sbalzata dal sedile a ogni curva (senza però smettere di ripetere “uh, che beeeelloooo”)
A parte quando a pranzo sono l’unica a non ordinare il dolce al cioccolato con cuore fondente (in compenso mi si allacciano di nuovo i jeans! Aleee :D)
A parte quando devo scrivere un papiro per sms mentre il capo vola a 180 Km/h sulla Cisa e il mio stomaco shakerato issa bandiera bianca.
Lo dico piano, perchè so che durerà solo fino alla prossima crisi, ma sembra che questo venerdì lascerò l'ufficio con un sorriso :)